Letterato e patriota del 1800
Nacque a Sulmona il 23 agosto 1817 e vi morì l'11 novembre 1864: oggi è
sepolto presso la chiesa della S.S. Annunziata.
Di estrazione contadina, studiò
latino e retorica nel Seminario sulmonese e trasferitosi a Napoli intrapese
studi filosofici e letterari. Insegnò greco e latino nell'Abbazia di
Montecassino e
poi a Sulmona. Fu socio della carboneria e sostenitore del
Risorgimento ma l'11 novembre 1854 venne arrestato per propaganda di idee
patriottiche e condannato dai borboni a vent'anni di carcere, più tre da
scontarsi in esilio. Gli fu attribuito il sonetto "A San Panfilo", in
cui si auspicava la libertà e l'unità d'Italia. Venne liberato dopo cinque
anni di reclusione, graziato per gravi problemi di slaute e mandato in esilio a
Chieti. Liberata Sulmona il 20 ottobre 1860, rientrò in città ma nessuno si
ricordò di lui.
Morì povero e a causa delle infermità contratte nella
detenzione, a soli 47 anni. Scrisse molte opere di carattere storico e un
commento al Canzoniere di Dante Alighieri pubblicato a Firenze nel 1883.
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