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Corradino
D'Ascanio
'padre' del
primo elicottero e della vespa
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Corradino D'Ascanio nasce a Popoli (PE) il 1° febbraio
1891. Ancora adolescente, all'età di soli quindici anni, si appassiona al
volo e dopo aver osservato il volo degli uccelli ed aver rilevato le
proporzioni fra peso degli animali ed estensione delle ali, progetta e
costruisce un aliante sul quale effettua i suoi primi voli (in realtà si
tratta di balzi di poche decine di metri realizzati lanciandosi da una
collina). Compie i suoi studi al Politecnico di Torino dove si laurea in
ingegneria industriale nel 1914. Nello stesso anno si arruola come
volontario nell'Arma
del Genio "Battaglione Aviatori" di Torino, dove viene assegnato al collaudo dei
motori.
Il 21 marzo 1915 viene nominato sottotenente di
complemento del Genio; inviato in Francia per scegliere un motore rotativo
da produrre in Italia, fa iniziare la produzione di motori La Rhone. Dopo
un breve corso di pilotaggio su Farman 14, che non conclude con il
conseguimento del brevetto per i troppi impegni che aveva, è destinato al
fronte dove si occupa di manutenzione e sorveglianza del materiale in
dotazione alle squadriglie di volo (fra l'altro ripristina circa cinquanta
apparecchi che il congelamento dell'olio aveva trattenuto a terra).
Nel
giugno del 1916 è comandato a far parte
dell'Ufficio Tecnico della Società per costruzioni aeronautiche O.Pomilio che in
quegli anni era impegnata nella fabbricazione dei velivoli SP2, PC, PD, ecc.
utilizzati nella prima guerra mondiale, già in atto. Durante questo periodo si
occupa specialmente di un nuovo apparecchio da caccia che nelle prove
raggiunge i 238 km/h ed esegue la prima installazione
di un apparecchio radiotrasmittente su di un velivolo italiano. Collauda
inoltre un brevetto di autopilota su di un apparecchio Farman.
Nel
gennaio del '18 i fratelli Pomilio si recano negli Stati Uniti
d'America e con essi anche D'Ascanio.
A
Indianapolis viene fondata la Pomilio Brothers Corporation, una
società aeronautica di consulenza con la quale D'Ascanio
collabora fino al marzo del 'l9, data in cui risolve il
suo contratto con la Società.
Già
da alcuni mesi D'Ascanio aveva rapporti di intesa e di
collaborazione con Ugo Veniero D'Annunzio, figlio di.Gabriele,
che era progettista presso la Caproni Aeroplans di Detroit. Con
D'Annunzio il nostro inventore progetta un aereo con motore da
motocicletta (HarleyDavidson) che tenta di far produrre in serie
da qualche industria. Ma ormai la produzione bellica è finita e le possibilità di successo sono
minime. Egli non riesce a trovare una giusta collocazione nel mondo aeronautico,
per cui nel 1920
torna in Italia apre uno studio tecnico a Popoli e nel 1924 progetta un
aereo da bombardamento che propone al Ministero dell'Aeronautica, ricevendo un
rifiuto. Negli anni venti e trenta D'Ascanio progetta e deposita i brevetti di
varie invenzioni utilizzabili nel campo aeronautico e in altri campi: il
"Regolatore automatico per motori da aviazione", la bomba da aeromobile
scoppiante ad una altezza prestabilita sul bersaglio", il "Forno elettrico per
pane e pasticceria", invenzioni che esprimono la genialità e la fantasia
dell'ingegnere abruzzese.
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Nel 1925 fonda una Società con il barone Pietro Trojani che mette a
disposizione le sue sostanze. D'Ascanio progetta l'elicottero, ne deposita il
brevetto e lo realizza presso la fonderia Campione di Pescara. I primi prototipi
D'AT1e D'AT2 riescono a sollevarsi di pochi centimetri e poi ricadono al suolo.
Il terzo prototipo D'AT3, (dalle iniziali di D'Ascanio e di
Pietro Trojani, suo sponsor nel sostenere le spese) commissionato dal Ministero dell'Aeronautica, viene
costruito presso l'hangar per dirigibili dell'aeroporto di Ciampino a Roma e,
guidato dal pilota Marinello Nelli, conquista, nell'ottobre del 1930, i tre
primati: di altezza (18m), distanza (1.079m in linea retta) e durata in volo
(8'45'') che rimarranno imbattuti per
alcuni anni.
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La prova decisiva del PD4,
che rimase un'opera
incompiuta.
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Da questa prova positiva non scaturisce però un contratto con lo
Stato per la produzione in serie del mezzo, forse a causa della rivalità fra la
Marina e l'Aeronautica, ma anche perché l'elicottero non offre garanzie tali da
mettere a tacere i suoi detrattori. Quindi
Il DAT 3 rimane solo un prototipo perché da un lato il
governo italiano si dimostrò ottusamente poco interessato agli sviluppi
dell'elicottero e dall'altro Trojani rifiutò offerte d'acquisto venutegli
da privati italiani (tra i quali il senatore G. Agnelli); le offerte
straniere non potevano essere prese in considerazione perché le autorità
italiane avevano vietato la vendita di brevetti a compratori forestieri.
Nel 1932 la Società
D'Ascanio-Trojani, avendo esaurito le disponibilità
finanziarie, si scioglie e l'ingegnere abruzzese progetta un'elica a passo variabile: la Piaggio che aveva bisogno
di un esperto di eliche lo assume, prima come consulente poi in pianta
stabile. La prima produzione a cui collabora è quella degli aerei da
bombardamento P16 ai quali viene applicata l'elica a passo variabile in volo.
Nel 1936 progetta una centralina ausiliaria per il tiro
contraereo che viene felicemente collaudata a Sabaudia (LT).
Nel 1939 Enrico Piaggio consente a D'Ascanio
la costruzione di altri elicotteri, come il PD1, PD2; fu ultimato solo nel 1943,
quando però rimase distrutto nel bombardamento dello stabilimento Piaggio
di Pontedera. Dopo l'armistizio la Piaggio fu trasferita a Biella.
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Alla
fine della guerra (1945) D'Ascanio progetta,
dietro
sollecitazione di Enrico Piaggio,
un
motoscooter che ottiene un successo incredibile: diverrà il
simbolo della ricostruzione postbellica:
la
Vespa, veicolo semplice ed economico,
mezzo
di trasporto della famiglia media italiana -
(La
Vespa ha un immediato successo e già nel 1956,
a
dieci anni di distanza dalla prima produzione,
viene
raggiunta la cifra di un milione di veicoli costruiti )-
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L'idea
di una "vettura" a due ruote
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Corradino D'Ascanio con
Manuel Fangio,
campione di F1
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Nel 1948 partecipa al congresso internazionale per
l'elicottero di Filadelfia dove viene salutato come un vero pioniere. Al
ritorno in Italia, sempre alla Piaggio continua a modificare i progetti di due elicotteri, il P.D. 3; e nel 1952 fa volare il PD4 in tandem che, però, non è più
competitivo sul mercato aeronautico poiché gli Stati Uniti, nel campo
elicotteristico, con Sikorsky, avevano fatto un grande balzo in avanti dal punto
di vista tecnologico.
Nel 1964 D'Ascanio lascia la Piaggio e collabora come
consulente con il Gruppo Agusta di Cascina Costa, ( il maggiore produttore
italiano di elicotteri) con l'idea di ritornare alla
Piaggio qualora quest'ultima avesse ripreso la produzione degli elicotteri. Nel
1969 l'ingegnere disegna un piccolo elicottero d'addestramento, ADA, che,
opportunamente modificato, poteva essere utilizzato per l'agricoltura, ma l'Agusta non ha alcun interesse a produrre questo
velivolo, in quanto
hanno una forte quantità di commesse militari.
D'Ascanio, nella sua lunga vita ha avuto molti riconoscimenti e onorificenze,
come quella di Cavaliere di Gran Croce concessa dal Presidente della Repubblica
o i vari diplomi delle associazioni aeronautiche.
Autore di numerose
pubblicazioni scientifiche, edite fra il 1954 ed il 1980, è stato
professore di disegno di macchine e progetti all'università di Pisa fra il
1937 (quando era dipendente Piaggio) ed il 1961.
È morto a Pisa il 6
agosto 1981.
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