Peligni Illustri

Beato Mariano da Roccacasale

Roccacasale (L’Aquila) 1778 – Bellagra ( ) 1866

 

Al secolo, Domenico figlio di Gabriele, soprannominato Cicchetti nacque a Roccacasale il 14 gennaio 1778. I suoi genitori, Gabriele e Santa D'Arcangelo, avevano già messo al mondo altri cinque figli,  Domenico fu l'ultimo nato di questa bella famiglia di agricoltori e pastori profondamente credenti. In quel tempo Roccacasale dipendeva dal regno borbonico e con l'invasione Francese furono proprio le case dei poveri abitanti ad essere depredate ed incendiate; molti di loro furono trucidati e fu così che il giovane Domenico ebbe negli occhi e nel cuore uno scenario terrificante. La sua vita la passava sempre sul Morrone, dove era solo con le sue pecore. Un giorno aveva avuto un'esperienza particolare: quell'acqua sgorgata chi sa come, un frate visto in sogno, erano stati probabilmente il tocco finale che aveva reso cosciente un bisogno estremo di incontro con Dio. Domenico intuì che forse la sua vita aveva bisogno di un'altra acqua, la sua esistenza bruciava alla ricerca di un' altra fonte. Giocò tutto su questo. Chi l' abbia avviato al convento non lo sappiamo, potremmo immaginare che egli si sia rivolto al padre guardiano dei Frati Minori di Sulmona e che questi l'abbia presentato al superiore Provinciale de l'Aquila. Entrò nei Frati Minori e dopo qualche anno di vita religiosa in Abruzzo, ottenne di trasferirsi nel Ritiro di Bellegra (Roma) alla ricerca di una vita francescana ancor più autentica. Vi resterà per 50 lunghi anni, sarà umile frate addetto alla portineria, un frate orante, il contemplativo che "apre" la porta del convento a chi viene ad elemosinare cibo e conforto, pellegrini, viandanti e soprattutto poveri, per poter continuare a vivere nonostante i problemi che la povertà imponeva. Segni di una umanità ferita e bisognosa che egli cerca di lenire in tutti i modi con un sorriso ed una parola buona. La carità di Frate Mariano non conoscerà riposo, non gli mancarono ingiurie e minacce. <<Si raggruppava in un cantone della chiesa e, quand'era in ginocchio, non si conosceva che fosse uomo; ma per il cappuccio tirato sul capo, sembrava un mucchio di stracci>>. 

Carita e preghiera: questo l'autentico segreto dell'umile frate di Roccacasale, morto nel Ritiro di Bellagra il 31 maggio 1866.

 


Beatificazione

 

Il 3 ottobre del 1999 Papa Giovanni Paolo II ha proclamato beato il Venerabile Fra Mariano da Roccacasale. Tale evento ha rappresentato per la comunità di Roccacasale e per l'intera diocesi di Sulmona - Valva un momento di riflessione e risveglio spirituale. Alla presenza di migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro a Roma ha avuto luogo il rito solenne della beatificazione che ha sancito il riconoscimento dei valori diffusi dal frate Mariano. La causa di beatificazione, introdotta nel 1895, è stata sottoposta ad un processo lungo e complesso con il riconoscimento di una inspiegabile guarigione attribuita al frate Mariano dalla congregazione per la causa dei Santi - 

La Positio Super Miraculo. 

Miracolo del Beato Mariano, accolto ed approvato dalla Commissione Medico - Teologica della Congregazione dei Santi.

"Un bimbo di circa 15 mesi, fu colpito da una forma di meningite acuta.

I medici consultanti, dichiararono la gravità della malattia e previdero l’imminente morte, oppure una vita infelice.

La famiglia del piccolo si rivolse all’allora servo di Dio Fra Mariano da Roccacasale, confidando nella Sua intercessione.

Durante tutta la notte il bambino era febbricitante e tutto faceva presagire la morte da li a poco.

La nonna del piccolo sventurato, si raccolse, fervidamente in preghiera, supplicando, il Servo di Dio, Fra Mariano attraverso un immagine Sacra da egli stesso regalatagli, di guarire il piccolo nipotino dalla terribile sorte.

Era la notte del Venerdì santo, il mattino dopo, al primo rintocco di campana, che annunciava la Pasqua ( anticamente la Pasqua veniva annunciata, già dal sabato santo), il bimbo si destò ,dal sonno comatoso, aprì gli occhi e gridò: Nonna ndin, ndin (riferendosi al battito della campana) dimostrando, inequivocabilmente di aver riacquistato, l’uso dei sensi- vista , udito, parola.

Da quel momento i segni dell’angosciosa malattia scomparvero del tutto ed il bimbo guari perfettamente."

Il Fanciullo di allora, all’anagrafe Reposini Bucciarelli Luigi, nato a Cori (LT) il 28-10-1916, sposato con due figli e due nipoti, stimato professionista.

Detta causa perorata da padre Paolo Lombardo di Roma, assistito dal reverendo parroco di Roccacasale Don Antonio Lattanzio, si è conclusa nel marzo del 1998.

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