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Al
secolo, Domenico figlio di Gabriele, soprannominato
Cicchetti nacque a Roccacasale il 14 gennaio 1778. I suoi
genitori, Gabriele e Santa D'Arcangelo, avevano già messo
al mondo altri cinque figli, Domenico fu l'ultimo
nato di questa bella famiglia di agricoltori e pastori
profondamente credenti. In quel tempo Roccacasale
dipendeva dal regno borbonico e con l'invasione Francese
furono proprio le case dei poveri abitanti ad essere
depredate ed incendiate; molti di loro furono trucidati e
fu così che il giovane Domenico ebbe negli occhi e nel
cuore uno scenario terrificante. La sua vita la passava
sempre sul Morrone, dove era solo con le sue pecore. Un
giorno aveva avuto un'esperienza particolare: quell'acqua
sgorgata chi sa come, un frate visto in sogno, erano stati
probabilmente il tocco finale che aveva reso cosciente un
bisogno estremo di incontro con Dio. Domenico intuì che
forse la sua vita aveva bisogno di un'altra acqua, la sua
esistenza bruciava alla ricerca di un' altra fonte. Giocò
tutto su questo. Chi l' abbia avviato al convento non lo
sappiamo, potremmo immaginare che egli si sia rivolto al
padre guardiano dei Frati Minori di Sulmona e che questi
l'abbia presentato al superiore Provinciale de l'Aquila.
Entrò nei Frati Minori e dopo qualche anno di vita
religiosa in Abruzzo, ottenne di trasferirsi nel Ritiro di
Bellegra (Roma) alla ricerca di una vita francescana ancor
più autentica. Vi resterà per 50 lunghi anni, sarà
umile frate addetto alla portineria, un frate orante, il
contemplativo che "apre" la porta del convento a
chi viene ad elemosinare cibo e conforto, pellegrini,
viandanti e soprattutto poveri, per poter continuare a
vivere nonostante i problemi che la povertà imponeva.
Segni di una umanità ferita e bisognosa che egli cerca di
lenire in tutti i modi con un sorriso ed una parola buona.
La carità di Frate Mariano non conoscerà riposo, non gli
mancarono ingiurie e minacce. <<Si raggruppava in un
cantone della chiesa e, quand'era in ginocchio, non si
conosceva che fosse uomo; ma per il cappuccio tirato sul
capo, sembrava un mucchio di stracci>>.
Carita
e preghiera: questo l'autentico segreto dell'umile frate
di Roccacasale, morto nel Ritiro di Bellagra il 31 maggio
1866.
Beatificazione
Il
3 ottobre del 1999 Papa Giovanni Paolo II ha proclamato
beato il Venerabile Fra Mariano da Roccacasale. Tale
evento ha rappresentato per la comunità di Roccacasale e
per l'intera diocesi di Sulmona - Valva un momento di
riflessione e risveglio spirituale. Alla presenza di
migliaia di fedeli riuniti in Piazza San Pietro a Roma ha
avuto luogo il rito solenne della beatificazione che ha
sancito il riconoscimento dei valori diffusi dal frate
Mariano. La causa di beatificazione, introdotta nel 1895,
è stata sottoposta ad un processo lungo e complesso con
il riconoscimento di una inspiegabile guarigione
attribuita al frate Mariano dalla congregazione per la
causa dei Santi -
La Positio Super Miraculo.
Miracolo
del Beato Mariano, accolto ed approvato dalla Commissione Medico -
Teologica della Congregazione dei Santi.
"Un
bimbo di circa 15 mesi, fu colpito da una forma di meningite
acuta.
I medici
consultanti, dichiararono la gravità della malattia e previdero
l’imminente morte, oppure una vita infelice.
La
famiglia del piccolo si rivolse all’allora servo di Dio Fra Mariano da
Roccacasale, confidando nella Sua intercessione.
Durante
tutta la notte il bambino era febbricitante e tutto faceva presagire la
morte da li a poco.
La nonna
del piccolo sventurato, si raccolse, fervidamente in preghiera,
supplicando, il Servo di Dio, Fra Mariano attraverso un immagine Sacra da
egli stesso regalatagli, di guarire il piccolo nipotino dalla terribile
sorte.
Era la
notte del Venerdì santo, il mattino dopo, al primo rintocco di campana,
che annunciava la Pasqua ( anticamente la Pasqua veniva annunciata,
già dal sabato santo), il bimbo si destò ,dal sonno comatoso, aprì gli
occhi e gridò: Nonna ndin, ndin (riferendosi al battito della
campana) dimostrando, inequivocabilmente di aver riacquistato, l’uso
dei sensi- vista , udito, parola.
Da quel
momento i segni dell’angosciosa malattia scomparvero del tutto ed il bimbo
guari perfettamente."
Il
Fanciullo di allora, all’anagrafe Reposini Bucciarelli Luigi, nato a Cori
(LT) il 28-10-1916, sposato con due figli e due nipoti, stimato
professionista.
Detta
causa perorata da padre Paolo Lombardo di Roma, assistito
dal reverendo parroco di Roccacasale Don Antonio
Lattanzio, si è conclusa nel marzo del 1998.
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