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Benvenuti a Villalago

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Villalago sorge in un paesaggio di notevole bellezza naturale, arroccato sul Monte Argoneta, a 920 metri di altitudine. Domina l'antica Valle de Lacu, caratterizzata ancora oggi da laghi. La felice posizione geografica tra i due bacini lacustri maggiori, lo splendido lago naturale di Scanno e quello non meno incantevole di San Domenico, presso l'Eremo, conferiscono a questo suggestivo borgo dell'Abruzzo interno un clima mite, nonostante la situazione ambientale prettamente montana. La memoria della sua origine è conservata nel nome: Villalago ci ricorda infatti l'esistenza di una villa, tipico insediamento altomedievale, prima ancora dell'arrivo di San

 Domenico Abate e prima di quel nuovo assetto territoriale, promosso da abati ed aristrocazie locali nel corso dell'XI secolo, noto come "incastellamento". Reperti d'epoca romana rinvenuti nel territorio circostante testimoniano l'antica frequentazione della zona. Vaghe tracce hanno lasciato i Longobardi, che sicuramente hanno abitato per molto tempo questi luoghi. Le origini dell'attuale nucleo abitato si fanno risalire invece al sec.XI e sono strettamente connesse con l'arrivo di San Domenico di Foligno nella Valle del Sagittario e con la fondazione dei monasteri domenicani, quello degli Eremiti in Prato Cardoso, l'attuale Eremo di San Domenico, e quello di San Pietro in Lacu, ora diroccato. Signori dell'intera Valle de Lacu erano i Conti di Valva che ne fecero dono a San Domenico Abate e quindi ai Benedettini, i quali amministrarono poi questi possedimenti fino al 1474. Santa Maria de Villa de Lacu, questo era il nome del primo insediamento, è menzionata tra le quindici grancie dipendenti dal Monastero di San Pietro, la più importante per possedimenti agrari e per rendite, sin dal 1071. Successivamente Villa de Lacu appartenne ai Conti di Sangro, poi ai Caldora, a Francesco da Procida e, dal 1493 al 1568, fu infaustamente governata dai Belprato che, in seguito ad un'ennesima ingiusta tassazione, furono cacciati dalla popolazione che si costituì in libera Università.

 

Da vedere

 

Il centro storico è formato da case a schiera addossate le une alle altre, prospicienti i vicoli stretti e spesso a scalette che, sulla sommità del Monte Argoneta, si arroccano intorno al Palazzo Baronale ed alla torre di avvistamento, sentinella della Valle del Sagittario. La Chiesa parrocchiale (secc. XV-XVI), dedicata a Santa Maria di Loreto nel XVII secolo, conserva ben poco dell'impianto originale, essendo stata restaurata e ammodernata soprattutto dopo la seconda guerra mondiale. Mostra nella facciata un bel portale quattrocentesco a tutto sesto, con l'Agnus Dei scolpito sull'architrave. 

All'interno vi è un altare barocco in stucco, dedicato a San Domenico, datato 1621, oltre a una pregevole pala d'altare del 1581 raffigurante la Madonna del Rosario, opera d'ignoto pittore abruzzese. Presso la canonica è custodito un antico reliquario a forma di pisside, raffinato esempio d'argenteria abruzzese del XV secolo, contenente un dente molare e alcuni ossicini di una mano di San Domenico. Il Vecchio Municipio (sec. XIX) occupa 

il sito della diruta chiesa benedettina di San Giovanni Battista, antico luogo di sepoltura dei villalaghesi. La torre campanaria superstite fu trasformata in torre civica e quindi dell'orologio nel 1887. Attualmente è sede della Biblioteca comunale e della Scuola per operatore forestale. Il Palazzo Baronale (sec. XVIII), già proprietà della nobile famiglia Lupi, è ora suddiviso in varie abitazioni private. Conserva nella corte interna l'oratorio dell'Addolorata, proprietà della Parrocchia, che, secondo la tradizione, è la chiesetta più antica del paese insieme con quella di San Michele Arcangelo e che è stata descritta da Edward Lear nel 1843. La Torre Medievale (sec. XII), torrione cilindrico vicino al Palazzo Baronale, fu probabilmente costruita per le esigenze difensive del Monastero, ma secondo alcuni studiosi è molto più antica. Restaurata alcuni anni or sono, costituisce l'osservatorio panoramico della Valle del Sagittario. 

La Chiesetta di San Michele Arcangelo, citata nei catasti a partire dal secolo XVIII, 

è dedicata al santo protettore dei Longobardi; questa cappella è probabilmente uno dei luoghi di culto più antichi del paese, preesistente allo stesso insediamento benedettino. Nella piccola facciata è conservata una lunetta romanica proveniente, secondo la tradizione, dal diruto Monastero di San Pietro e raffigurante un Cristo con angeli genuflessi, in bassorilievo. Ridiscendendo per la Sambucata (strada infuocata), notiamo subito l'alta facciata del Palazzo della Cancelleria (sec. XVI), l'antica sede dell'Università di Villalago. Nonostante le ristrutturazioni degli ultimi anni, sono ancora visibili le belle finestre cinquecentesche con mostra in pietra scolpita. Attualmente il Palazzo è suddiviso in diverse abitazioni private. 

L’Eremo di San Domenico (secc. XI, XVI - XVIII) è costituito da una grotta, il sacro speco dove il Santo Taumaturgo si ritirò in penitenza intorno al 1013, e dalla Chiesa antistante con il portichetto. Il portale rinascimentale a grottesche proviene dal diruto Monastero di San Pietro in Lacu, la bifora che guarda il lago è stata probabilmente realizzata con elementi d'epoca romanica. Qui San Domenico restò sei o sette anni. 

In seguito alle pressioni dei Conti di Valva e di molti seguaci che chiedevano di farsi monaci, San Domenico costruì il Monastero di San Pietro in Lacu, 

(secc. XI-XVI) a circa un miglio dal suo eremo, verso l'interno, ricevendo in dono da quei signori l'intera Valle de Lacu. Quest'avvenimento determinò una serie di cambiamenti, a cominciare dall'arrivo dei contadini valvensi che ben presto resero coltivabile l'intera valle, prima selvaggia. Sotto la direzione dei monaci cassinesi l'Abbazia divenne prospera e potente tanto da avere sotto la propria giurisdizione ben quindici grancie, sia nelle vicinanze sia nel resto d'Abruzzo. Abbandonata nel 1474 dai Benedettini, decadde progressivamente. 

Enrichetta Santilli

 

Appuntamenti

 

22 Gennaio - San Domenico - La festa è caratterizzata dalle Fanoglie. Grossi falò che vengono accesi nei rioni in onore di S.Domenico, patrono del paese. Ogni rione prepara la sua fanoglia intorno alla quale si canta e si banchetta.

Agosto, Le Panniccelle, tradizionale incontro con i Pellegrini di Fornelli (Is) in occasione della festa in onore a San Domenico.

Settembre, Festa della Madonna Addolorata. Caratteristica fiaccolata notturna e distribuzione di ciambelle e vino.

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