Lorenzo
Pupillo nacque il 20 dicembre del 1854 da Davide, istruttore di
musica, e da Leonilda
Galli. E’ tradizione che Davide (Don Davide) fosse professore
nel Conservatorio di Napoli.
D’
intelligenza precoce, dimostrò subìto
la sua inclinazione per la musica: a vent’ anni si recò a Roma per presentarsi agli esami dell’
Accademia di S. Cecilia:
ebbe come maestro il Mo. Cav. Andrea Salesi
e nel 1876 venne nominato Maestro di musica e Direttore di
banda:già nel 1875, però, trovandosi militare nella guarnigione
di Viterbo, fu
nominato, per alcuni mesi, Maestro di Cappella ed Organista della
Cattedrale; il cardinale Serafini gli diede I’incarico di comporre una Messa per
grande Orchestra: portò a termine, in breve, la composizione e
con vera maestria la diresse con un’ Orchestra, composta da 60
professori e 80 voci, alla festa di S. Resa, alla presenza dei
Cardinale e delle massime autorità cittadine.
Fu il primo, vero grande successo di una carriera splendida
ed ebbe ben presto I’onore di essere ricevuto dal papa Leone XIII.
Alla
fine del servizio militare ebbe numerose e lusinghiere offerte,
ma, nel 1878, trovandosi con la famiglia a S. Vittoria in Materano
(Marche), accettò il posto di Maestro di Cappella e direttore
della Banda comunale; in considerazione della sua fama, fu
nominato collaboratore della Rivista Musicale chiamata “La banda
di Roma, allora l’unica pubblicazione del genere in Italia.
Nel
1881 vinse il concorso musicale della Città di Fabriano e compose, in quel periodo, una Messa di Requiem,
che fu eseguita nel Duomo di Torino nell’anniversario della morte del re Carlo Alberto.
Ebbe
numerosi e prestigiosi
incarichi nelle Marche, ma nel 1985 fu costretto a tornare a Pratola,
per la morte di un fratello.
Ebbe
immediatamente l' incarico di dirigere la banda cittadina che, in
breve, sotto la sua guida, conseguì lusinghieri successi, di cui
si ebbe l’eco nella stampa regionale.
Nel 1890, poiché la Giunta Amministrativa dell’
Aquila, aveva soppresso dal bilancio la paga del Maestro, accettò
l' invito della città di Bracciano;
anche se lontano, il Maestro, a sue spese, con sacrificio
personale poiché le sue assenze non venivano retribuite, tornava
a Pratola per
seguire amorevolmente la sua Banda, che continuò ad imporsi all’
attenzione del grande pubblico.
Mentre
si trovava a Bracciano,
funzionò da pianista nei ricevimenti Reali e conobbe Vittorio
Emanuele III,
allora Principe di Napoli.
A
Roma in una famosa gara, vinse il 1° premio “consistente in un
gonfalone trapuntato
arabeschi
d’ oro e lire mille in moneta contante”. In quell’
occasione ebbe l'onore di essere ricevuto
dal re Umberto
I.
Nel
1893 fu nominato Direttore dell’
Istituto Musicale Internazionale di Roma, ma continuò a seguire
la banda di Pratola.”
E così in vena di viaggi con suoni ed armonie,
si ferma a Parma dove un felice incontro corona le sue
aspirazioni, i suoi trionfi: la gentile e nobile signorina
Clementina Negri della storica famiglia di detta città e parente
della poetessa e
scrittrice Ada
Negri, gli apparve in figura così soave da scuoterlo dai suoi sogni di
gloria lui che era arrivato quasi a 40 anni sempre amando musica e
concerti”.
(
così risulta da un giornale dell’
epoca). Il matrimonio fu celebrato nel 1895.
Nel 1894, vinse un concorso bandito dall’
impresario Jules Sachs
da Berlino per una tournée
in Germania Pupillo e la sua banda di Pratola
conseguirono successi strepitosi in tutti i concerti – 386
- in tutte
le città della Germania, tanto che il “Berlin”
del 7 luglio 1895 scriveva: “ Delle brave bande italiane di
Milano, Roma, Pratola,
udite in Berlino, non sappiamo dare il nostro giudizio quale sia
la migliore”.
Con
la sua banda, poi, il Maestro effettuò tournées
nelle maggiori città
europee ed ebbe la nomina a direttore del teatro “Tivoli”
di Copenaghen.
In
seguito allo strepitoso successo conseguito, venne chiamato anche
in Russia, Australia, America, Svezia, ma preferì restare a Stoccolma
dove, nel 1900, in occasione della tragica morte di Umberto
1, per volere dei Re Oscar,
diresse la Messa di Requiem. Il suo valore ebbe consacrazione definitiva quando, in
riconoscimento al merito e al valore musicale, con decreto reale
del 17 ottobre 1905, fu nominato Cavaliere della Corona d’Italia,
il massimo riconoscimento per un artista.
In
seguito, effettuò numerose tournées
in Russia, Austria, Germania: la stampa lo proclamò UNICO AL MONDO
per riduzioni e
arrangiamenti d’istrumentazione
moderna Poi cominciò l'avventura
artistica negli Stati Uniti.
Nel
settembre 1907 vi si recò con una banda composta da 60
professori, con un contratto d’ingaggio
stipulato a cura del Console
Italiano.
Il
debutto nell’ Hippodrome
Majester Theatre
di New York fu trionfale
e la banda fu giudicata la
prima del mondo”.
Ben
presto, però, le cose volsero al peggio. L’ impresario prese il
volo con tutti i soldi, il Maestro nei guai, dal momento che, per
acquisto di strumenti, uniformi,
spese di viaggio, aveva sostenuto la spesa di 50 mila lire, una
cifra esorbitante. La
banda si sciolse e i 60 professori intrapresero, ognuno per conto
proprio, una strada diversa.
Il
Maestro trovò ospitalità a Philadelphia e, in mezzo ai Padri Agostiniani,
che gestivano una scuola italiana, fondò la Società musicale di S.Cecilia,
dando lezioni, con un suo speciale metodo d’
insegnamento: organizzò una banda di 80 ragazzi dai 9 ai 14 anni.
La banda fece rapidi progressi e, sotto l' egida
di John Wanamaker,
titolare di uno splendido negozio in Philadelphia,
tenne il suo primo concerto:” Il Maestro Pupilla vi si presentò
coi suoi folletti ed il loro marciare ordinato, regolare, i loro
trilli infantili divenuti in breve tempo squilli di trombe ben
educate, destarono tanto e poi tanto stupore nel pubblico, da
riconoscere l'operato del Maestro, come qualcosa di prodigioso,
non mai visto. Indistintamente tutti i giornali della città, decantarono
detto successo con frasi lusinghiere e ben appropriate ed il Pupilla, in ricordo, otteneva una
splendida bandiera ricamata in oro ed i bambini furono decorati di
una medaglia commemorativa.” Così la stampa dell’
epoca.
Pur
stando lontano dalla patria, il maestro Pupillo ( Pupilla per gli
americani) volle partecipare
ai festeggiamenti
del 50.mo
anniversario del Risorgimento inviando al Concorso musicale di
Torino un suo lavoro composto per l’occasione ed intitolato
“Il Risorgimento Italiano, Storico, Cinematografico, Musicale.
L’ opera fu dedicata al Re d’Italia,
che gradì e lo ringraziò
con una lettera del ministro Mattioli.
Nel
1913 fu invitato a Stoccolma in occasione della visita dei Reali d’
Italia, ma non poté
accettare; nel 1914 fu costretto a rifiutare un vantaggioso
contratto per concerti nella stessa città, dal momento che i
genitori degli alunni non vollero permettere un viaggio
così lungo. Continuò
a lavorare e a conseguire successi.
Il
13 marzo 19 14, giorno dell’
Italian Day, con un coro di 250 voci nell’Egiptian
Hall di Philadelphia eseguì un inno “Trinity True, da lui
messo in musica, composto
dall’ onorevole Joseph
Buffington, giudice
della Suprema corte.
Il
maestro, dopo tanti successi, decise di tornarsene a Pratola,
vinto dalla nostalgia: dovette rinunciare perchè,
nel frattempo, in
Europa scoppiò la Grande Guerra.
Morì
a Philadelphia U.S.A nel 1923.
(a cura di Panfilo Petrella)
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