Benvenuti nel Comune di Pratola Peligna

Lorenzo Pupillo

(Pratola Peligna, 1854 - Philadelphia, 1923)

Lorenzo Pupillo nacque il 20 dicembre del 1854 da Davide, istruttore di musica, e da Leonilda Galli. E’ tradizione che Davide (Don Davide) fosse professore nel Conservatorio di Napoli.

D’ intelligenza precoce, dimostrò subìto la sua inclinazione per la musica: a vent’ anni si recò a Roma per presentarsi agli esami dell’ Accademia di S. Cecilia: ebbe come maestro il Mo. Cav. Andrea Salesi e nel 1876 venne nominato Maestro di musica e Direttore di banda:già nel 1875, però, trovandosi militare nella guarnigione di Viterbo, fu nominato, per alcuni mesi, Maestro di Cappella ed Organista della Cattedrale; il cardinale Serafini gli diede I’incarico di comporre una Messa per grande Orchestra: portò a termine, in breve, la composizione e con vera maestria la diresse con un’ Orchestra, composta da 60 professori e 80 voci, alla festa di S. Resa, alla presenza dei Cardinale e delle massime autorità cittadine.  Fu il primo, vero grande successo di una carriera splendida ed ebbe ben presto I’onore di essere ricevuto dal papa Leone XIII.

Alla fine del servizio militare ebbe numerose e lusinghiere offerte, ma, nel 1878, trovandosi con la famiglia a S. Vittoria in Materano (Marche), accettò il posto di Maestro di Cappella e direttore della Banda comunale; in considerazione della sua fama, fu nominato collaboratore della Rivista Musicale chiamata “La banda di Roma, allora l’unica pubblicazione del genere in Italia.

Nel 1881 vinse il concorso musicale della Città di Fabriano e compose, in quel periodo, una Messa di Requiem, che fu eseguita nel Duomo di Torino nell’anniversario della morte del re Carlo Alberto.

Ebbe numerosi e prestigiosi incarichi nelle Marche, ma nel 1985 fu costretto a tornare a Pratola, per la morte di un fratello.

Ebbe immediatamente l' incarico di dirigere la banda cittadina che, in breve, sotto la sua guida, conseguì lusinghieri successi, di cui si ebbe l’eco nella stampa regionale.  Nel 1890, poiché la Giunta Amministrativa dell’ Aquila, aveva soppresso dal bilancio la paga del Maestro, accettò l' invito della città di Bracciano; anche se lontano, il Maestro, a sue spese, con sacrificio personale poiché le sue assenze non venivano retribuite, tornava a Pratola per seguire amorevolmente la sua Banda, che continuò ad imporsi all’ attenzione del grande pubblico.

Mentre si trovava a Bracciano, funzionò da pianista nei ricevimenti Reali e conobbe Vittorio Emanuele III, allora Principe di Napoli.

A Roma in una famosa gara, vinse il 1° premio “consistente in un gonfalone trapuntato arabeschi d’ oro e lire mille in moneta contante”. In quell’ occasione ebbe l'onore di essere ricevuto dal re Umberto I.

Nel 1893 fu nominato Direttore dell’ Istituto Musicale Internazionale di Roma, ma continuò a seguire la banda di Pratola.” E così in vena di viaggi con suoni ed armonie, si ferma a Parma dove un felice incontro corona le sue aspirazioni, i suoi trionfi: la gentile e nobile signorina Clementina Negri della storica famiglia di detta città e parente della poetessa e scrittrice Ada Negri, gli apparve in figura così soave da scuoterlo dai suoi sogni di gloria lui che era arrivato quasi a 40 anni sempre amando musica e concerti”.

( così risulta da un giornale dell’ epoca). Il matrimonio fu celebrato nel 1895.  Nel 1894, vinse un concorso bandito dall’ impresario Jules Sachs da Berlino per una tournée in Germania  Pupillo e la sua banda di Pratola conseguirono successi strepitosi in tutti i concerti – 386 - in tutte le città della Germania, tanto che il “Berlin” del 7 luglio 1895 scriveva: “ Delle brave bande italiane di Milano, Roma, Pratola, udite in Berlino, non sappiamo dare il nostro giudizio quale sia la migliore”.

Con la sua banda, poi, il Maestro effettuò tournées nelle maggiori città europee ed ebbe la nomina a direttore del teatro “Tivoli” di Copenaghen.

In seguito allo strepitoso successo conseguito, venne chiamato anche in Russia, Australia, America, Svezia, ma preferì restare a Stoccolma dove, nel 1900, in occasione della tragica morte di Umberto 1, per volere dei Re Oscar, diresse la Messa di Requiem.  Il suo valore ebbe consacrazione definitiva quando, in riconoscimento al merito e al valore musicale, con decreto reale del 17 ottobre 1905, fu nominato Cavaliere della Corona d’Italia, il massimo riconoscimento per un artista.

In seguito, effettuò numerose tournées in Russia, Austria, Germania: la stampa lo proclamò UNICO AL MONDO per riduzioni e arrangiamenti d’istrumentazione moderna Poi cominciò l'avventura artistica negli Stati Uniti.

Nel settembre 1907 vi si recò con una banda composta da 60 professori, con un contratto d’ingaggio stipulato a cura del Console Italiano.

Il debutto nell’ Hippodrome Majester Theatre di New York fu trionfale e la banda fu giudicata la prima del mondo”.

Ben presto, però, le cose volsero al peggio. L’ impresario prese il volo con tutti i soldi, il Maestro nei guai, dal momento che, per acquisto di strumenti, uniformi, spese di viaggio, aveva sostenuto la spesa di 50 mila lire, una cifra esorbitante.  La banda si sciolse e i 60 professori intrapresero, ognuno per conto proprio, una strada diversa.

Il Maestro trovò ospitalità a Philadelphia e, in mezzo ai Padri Agostiniani, che gestivano una scuola italiana, fondò la Società musicale di S.Cecilia, dando lezioni, con un suo speciale metodo d’ insegnamento: organizzò una banda di 80 ragazzi dai 9 ai 14 anni. La banda fece rapidi progressi e, sotto l' egida di John Wanamaker, titolare di uno splendido negozio in Philadelphia, tenne il suo primo concerto:” Il Maestro Pupilla vi si presentò coi suoi folletti ed il loro marciare ordinato, regolare, i loro trilli infantili divenuti in breve tempo squilli di trombe ben educate, destarono tanto e poi tanto stupore nel pubblico, da riconoscere l'operato del Maestro, come qualcosa di prodigioso, non mai visto. Indistintamente tutti i giornali della città, decantarono detto successo con frasi lusinghiere e ben appropriate ed il Pupilla, in ricordo, otteneva una splendida bandiera ricamata in oro ed i bambini furono decorati di una medaglia commemorativa.” Così la stampa dell’ epoca.

Pur stando lontano dalla patria, il maestro Pupillo ( Pupilla per gli americani) volle partecipare ai festeggiamenti del 50.mo anniversario del Risorgimento inviando al Concorso musicale di Torino un suo lavoro composto per l’occasione ed intitolato “Il Risorgimento Italiano, Storico, Cinematografico, Musicale. L’ opera fu dedicata al Re d’Italia, che gradì e lo ringraziò con una lettera del ministro Mattioli.

Nel 1913 fu invitato a Stoccolma in occasione della visita dei Reali d’ Italia, ma non poté accettare; nel 1914 fu costretto a rifiutare un vantaggioso contratto per concerti nella stessa città, dal momento che i genitori degli alunni non vollero permettere un viaggio così lungo.  Continuò a lavorare e a conseguire successi.

Il 13 marzo 19 14, giorno dell’ Italian Day, con un coro di 250 voci nell’Egiptian Hall di Philadelphia  eseguì un inno “Trinity True, da lui messo in musica, composto dall’ onorevole Joseph Buffington, giudice della Suprema corte.

Il maestro, dopo tanti successi, decise di tornarsene a Pratola, vinto dalla nostalgia: dovette rinunciare perchè, nel frattempo, in Europa scoppiò la Grande Guerra.  Morì a Philadelphia U.S.A nel 1923.

(a cura di Panfilo Petrella)

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