Sul pendìo montuoso, a mezza strada tra Roccacasale e
l’Eremo di Sant’Onofrio, ci sono i ruderi del Castello d’Orsa, che
Antonio De Nino studiò nel 1887. Sulla scorta di quanto rimane, esso
doveva essere a pianta triangolare, con fortini, un palazzo feudale ad
essi collegato, un muro di cinta ed una porta d’ingresso rivolta a
sud-est.
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Il castello è documentato nel Chronicon Casauriense e
nel Catalogus Baronum, oltre che in numerosi atti notarili.Misteriose sono
le cause della sua distruzione. Fra le varie ipotesi c’è quella di
qualcuno dei terremoti che funestarono questa zona nel 1435, nel 1445 e
specialmente nel 1456; ma la solida roccia su cui esso era posto ne
fa dubitare. Se ne ipotizza la distruzione per un incendio, procurato dai
Merlini in lotta contro i Quatrario, proprietari del Castello.Gli abitanti
si dispersero nei centri viciniori.
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