Il Carnevale Pratolano,
pur non potendo contare su una tradizione storicamente
consolidata come i per i carnevali (più rinomati), si candida
ad assumere un ruolo di tutto rispetto nel panorama delle
manifestazioni abruzzesi sul tema.
Nei tre giorni del Carnevale la
città si anima di maschere, coriandoli, danze, sfilate e di
spettacoli teatrali che appartengono alla cultura popolare
abruzzese.
Per Domenica 2 marzo è prevista
la caratteristica sfilata di carri allegorici e di gruppi in
maschera. Essa si snoderà, con partenza da via degli Appennini,
per le vie principali.
Per Martedì 4 marzo è previsto
in Piazza Garibaldi il “Maschera party”, vero e proprio
spettacolo di animazione per bambini, con giochi e dolci per
tutti. Le varie manifestazioni, dedicate al Re Burlone, si
concluderanno con la premiazione dei migliori carri e gruppi in
maschera.
Non mancherà il tradizionale
appuntamento, domenica 9 marzo, del "Carnevale morto",
vera e propria rappresentazione teatrale popolare ricca di
divertente satira, che affonda le sue radici nella più profonda
cultura pratolana. Lo schema della rappresentazione è quella
del processo. Sul banco degli imputati, naturalmente, siede il
signor Carnevale, reo di aver procurato danni, con i suoi
scherzi, ai concittadini.
Ma è sicuramente la sfilata dei
carri il clou della tre giorni pratolana dedicata al Carnevale.
Ormai da diversi anni essa coinvolge attivamente le tante
associazioni che operano nel centro peligno, anche quelle di
ispirazione cattolica. Il suo livello qualitativo è in crescita
e ciò è dovuto anche ad una sana competizione che si è ormai
instaurata tra i gruppi che vi prendono parte. I carri
allegorici, che sfilano per le vie del centro storico,
illustrano i temi del momento (la destata sensibilità
ecologica, il rifiuto del nucleare, la guerra del Golfo, le
stangate finanziarie, i problemi del risparmiatore). Nella loro
realizzazione vengono intelligentemente coinvolti anche gli
alunni delle scuole di ogni grado, dei quartieri e degli
oratori.
La preparazione artigianale dei
carri allegorici e dei costumi dà vita ad una forma di
volontariato sconosciuta, quella di chi impegna il proprio tempo
libero per offrire alla comunità una giornata di spensieratezza
e assicura la continuità di una tradizione storica e culturale.
Occorrono mesi di intenso lavoro, spesso svolto in condizioni
difficili, per allestire i carri e costruire le grandi sagome di
cartapesta, con tecniche ormai collaudate ed ampiamente
sperimentate.
Il carnevale di Pratola è ormai
una realtà ed il merito è tutto degli organizzatori ed in
particolare del loro entusiasmo, della loro caparbietà e della
capacità di superare con la fantasia tutte le non poche
difficoltà che la sua realizzazione comporta.
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