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Benvenuti a Sulmona

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Sulmona, dinamica cittadina, è posta a 400 m s.l.m. in una vasta conca, delimitata dalle montagne più eccelse della catena appenninica. Secondo la tradizione, l'antica Sulmo, oppidum italico e municipio romano, sarebbe stata fondata da Frigio Solimo, genero di Enea, scampati dall'eccidio di Troia e, che da lui prese il nome Sòlymon. Altri vogliono che il nome deriva da Sulmo, luogo ricco di acque. Intorno al 90 a. C. aderì alla lega contro Roma e inseguito alle insurrezioni di quegli anni ottenne la cittadinanza romana. Vi nacque il poeta latino Ovidio Nasone, che immortalò le sue origini nel famoso emistichio "Sulmo mihi patria est', le cui iniziali fin dal Medioevo figurano sullo stemma cittadino. Incontrò particolare fortuna al tempo degli Svevi fino ad assurgere a capitale della regione; fu sede di una delle sette fiere del Regno, del Giustizierato d'Abruzzo e di una cattedra di Diritto Canonico, di prolifiche botteghe di oreficeria; centro artigianale e commerciale di notevole importanza anche al tempo degli Angioini e degli Aragonesi, fu patria di umanisti insigni e del papa Innocenzo VII. Il nucleo antico dell'abitato, racchiuso entro la cinta muraria in parte ancora intatta, vanta pregevoli monumenti di ogni tempo immersi nella fitta trama del tessuto urbanistico plasmato e trasformato dalle vicissitudini del tempo. Sulle strette viuzze, sugli slarghi e sulle piazzette alberate si affacciano case modeste e dignitose dimore, poste come a far da corona alle architetture più prestigiose, ma comunque nobilitate da una finestra intagliata, da un cantonale annerito, da un frammento scultoreo, da una traccia d'affresco. E all'interno di ogni palazzo e di ogni chiesa, nei chiostri e nei cortili più riservati e quasi nascosti agli sguardi  indiscreti del passante frettoloso, ancora tesori di suggestioni, scale e loggiatini, stemmi araldici e capitelli, portichetti e pozzi scolpiti; lembi di un passato illustre, frammenti di vita vissuta, testimonianze di una civile convivenza, che danno valenza e spessore alla millenaria vicenda cittadina.  

Sulmona, oltre a queste bellezze artistiche, vanta anche un secolare patrimonio dolciario di rilevante importanza: i Confetti. Garzie ad un sapiente dosaggio di ingredienti naturali, alla prelibatezza delle mandorle e all'assenza di amido e conservanti artificiali, i Confetti di Sulmona sono conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo e contribuiscono a rendere importanti e indimenticabili i momenti più lieti della vita.

 

Da vedere

 

Tra i gioielli più preziosi del patrimonio architettonoco e artistico, Sulmona vanta la stupenda Cattedrale di San Panfilo, patrono della città; L'edificio originale, altomedievale, fu ricostruito e restaurato più volte: presenta attualmente forme romanico-gotiche con aggiunte settecentesche. Il portale principale, tardogotico, eseguito nel XIV sec., ha nella lunetta un affresco coevo attribuito a Leonardo da Teramo. L'interno mantiene l'originale doppio colonnato romanico: vi è conservato un Crocefisso ligneo del 1200 nella navata destra. Nella cripta, risalente al Mille, sono, tra l'altro, un bellissimo rilievo dei XII sec. (Madonna col Bambino) e un busto quattrocentesco di S. Panfilo in argento.

Lasciata la chiesa si attraversa la villa comunale e si imbocca il corso Ovidio lungo cui si svolge la visita della cittadina; nella via Ciofano è il palazzo Tabassi con portale duecentesco e splendida bifora (XV sec.).

Annunziata (p. S. Annunziata). È uno stupendo complesso monumentale che fonde le forme barocche della chiesa e quelle gotico- rinascimentali del palazzo dell'Annunziata, nella cui facciata spiccano 7 pilastri con statue di Santi, due bifore e un'ornatissima trifora. Il portale sinistro, gotico, ha nell'arco un'elegante decorazione e una scultura nella lunetta. Il portale centrale è in puro stile rinascimentale toscano come quello destro. 

Nel palazzo ha sede il museo civico, diviso in una sezione archeologica, in cui sono raccolti epigrafi, bronzi, rilievi e frammenti scultorei italici e romani, e una sezione medievale con sculture lignee, tele e tavole. Nel museo sono anche preziosi oggetti sacri dovuti alla locale scuola di oreficeria fiorente nel XIV-XVI sec. 

La chiesa dell'Annunziata, due volte distrutta dai terremoti, fu ricostruita nel XVIII sec. ed ha una bella facciata barocca a due ordini di colonne. L'interno, luminoso, conserva alcune buone tele del sei-settecento e begli organi rococò.

San Francesco della Scarpa  (v. Mazara). Rifatta nel 1700, la chiesa conserva dell'originale costruzione duecentesca uno stupendo portale (visibile da piazza del Carmine), affiancato da colonnine e pilastrini, con un bell'affresco del 1500 nella lunetta. 

Acquedotto (p. del Carmine). Fu edificato nel XIII sec. e ne restano 21 bellissime arcate gotiche. Il monumento, oltre che per la sua bellezza, è interessante come rara testimonianza di ingegneria medievale. All'ultimo pilone è addossata la fontana del Vecchio, elegante opera rinascimentale decorata con stemmi. 

Centro storico, conserva resti di epoca romana e notevoli monumenti ed elementi architettonici di varia epoca.

Chiesa della SS.Trinità, con tele e statue lignee del XVIII secolo e un crocifisso cinquecentesco..

Chiesa S. Maria della Tomba (p. dei Plebiscfto). L'attuale facciata della chiesa risale al XV sec.; all'interno recenti restauri hanno riportato alla luce affreschi coevi. Sono da notare il rilievo duecentesco di Adamo ed Eva al pilastro sinistro dei transetto, una paia dei 1500 raffigurante S. Giacomo e una Madonna col Bambino dei XVI sec. sullo stile di Silvestro dell'Aquila.  

Porta Napoli: la medievale Porta Nova, col suo dorato giuoco delle bugne e i raffinati rilievi scultorei di epoca romana riutilizzati in funzione di capitelli sui piedritti del finestrone, sorge ora solitaria sul percorso dell'asse viario principale; un tempo si incastonava come perla preziosa nella cinta muraria trecentesca, in gran parte abbattuta nel corso degli ultimi secoli o soffocata dall'espansione edilizia.

Museo dell' arte e della tecnologia confettiera, unico nel suo genere, dove si può vedere tutto ciò che riguarda i confetti e la loro lavorazione.

L'Abbazia Morronese e il Santuario Ercole Curino: a meno di cinque chilometri dalla città, sorge il complesso abbaziale dei Celestini con chiesa barocca all'interno e Cappella Caldora con ciclli di affreschi e monumento funerario del 1412, opera dello scultore Gualtiero D'Alemannia. Non lontano, lungo le pendici della montagna del Morrone, sono stati riportati alla luce i resti del santuario di Ercole Curino, che ha restituito preziosi reperti, tra i quali un' ara di bronzo e una statuetta raffoigurante Eracle in riposo, replica d'autore di Lisippo di Sicione. Più in alto, quale nido d'aquila abbarbicato tra le rocce, il piccolo romitorio di Sant' Onofrio, ove trovò rifugio e solitudine l'umile eremita Pietro Angelerio da Isernia, eletto papa nel 1294 col nome di Celestino V e destinato "per viltade" al "gran rifiuto".

Manifestazioni

 

La Processione del venerdì Santo, e "La Madonna che scappa in Piazza" rappresentazione della Resurrezione di Gesù, che si svolge la mattina di Pasqua.

Aprile, Festa di San Panfilo, protettore della città.

Luglio, La Giostra Cavalleresca, che si svolge l'ultima domenica di luglio, e che vede la partecipazione dei quattro sestieri storici di sulmonesi, che si affrontano armando ognuno un proprio cavaliere e dando vita, in tutta la settimana che precede l'evento, ad un corteo storico nel quale si avvicendano sbandieratori, tamburini, danzatori rinascimentali e dove sfilano i rappresentanti delle nobili famiglie sulmonesi che ebbero tra i loro componenti cavalieri valorosi.

Ottobre, Festival Cinematografico "Sulmonacinema" e il Concorso Internazionale di canto Maria Caniglia.

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