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È
una tipica città dell'alta valle del Sangro, situata a 800 m
slm, ricca di edifici storici e apprezzata come località
di vacanza. Castel
di Sangro era un centro importante già in epoca pre-romana. Il
castello che sorge sulla rupe e domina la città è la
testimonianza della sua storia, dall' epoca sannita (mura
ciclopiche), fino a quella romana e medievale.
Attivo centro commerciale e industriale, ha un'antica
tradizione nell'artigianato del ferro battuto, del legno e della
lana. Conosciuta nel medioevo come Castrum Caracinorum, rifiorì
dopo il XVI sec. ed ebbe diritto al titolo di città. La felice
posizione di Castel di Sangro, al centro del crocevia forse più
importante di scambi e comunicazioni dell'intera regione
abruzzese, nonchè punto di partenza del tratturo Castel di
Sangro - Lucera, favorì la crescita del centro e ne evidenziò
il ruolo di "porta degli Abruzzi". La fiorente
economia armentizia, soprattutto dopo la regolamentazione della
transumanza voluta da Alfonso d'Aragona, favorì in tutto il
territorio dell'alto Sangro lo sviluppo di un florido ceto
armentizio e la fortuna di alcune Confraternite; tra queste la
la Confraternita del Santissimo Sacramento raggiunse uno
splendore economico che le consentì di intraprendere opere
sociali ed artistiche di particolare rilievo fra cui la
riedificazione della Collegiata dell'Assunta. Durante la II
guerra mondiale il paese si trovò sulla linea di difesa delle
truppe tedesche e fu gravemente danneggiato.
Oggi
la città punta decisamente sul turismo, un turismo di qualità,
potendo offrire ai suoi ospiti un ambiente sano e pulito,
bellezze naturali di notevole interesse ed attrezzature sportive
all'avanguardia: il centro FIT, i campi di calcio, il palazzetto
dello sport, il laghetto per la pesca alla mosca. Tra le
attività di promozione, da non perdere è "l'Agosto
castellano", periodo in cui alle manifestazioni culturali e
sportive si accompagnano sagre e appuntamenti popolari nei quali
vengono valorizzate le tradizioni locali, con particolare
riferimento alla cucina tipica castellana ("cazzarielli"
e fagioli, maccheroni alla chitarra, mostaccioli, ferratelle,
scaglie).
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Da
vedere
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S.
Maria Assunta.
La chiesa originale, precedente al Mille, fu ricostruita nel
XIII sec., ma l'attuale costruzione barocca fu iniziata alla
fine dei seicento, dopo un terremoto.
La
facciata, in travertino, opera di Francesco Ferradini, è
affiancata da due campanili e da due loggiati: in quello di
destra è una Pietà del XIV sec. Imponente è l'interno che è
costituito da un vano centrale ottagono, coperto da una cupola a
sesto rialzato senza tamburo, intorno al quale si innestano
quattro ambienti di forma rettangolare. Alla chiara definizione
dello spazio interno, si contrappone un complesso volume
esterno, definito dal portico voltato e dalla facciata a due
ordini; questa, coronata da un timpano triangolare e due celle
campanarie, rappresenta un precoce esempio, raro in Abruzzo, di
prospetto a due torri diffuso nel barocco europeo. Di
particolare pregio sono le settecentesche tele conservate
all'interno, dipinte da alcuni fra i più noti maestri
napoletani. Notevoli sono: nell'altare del braccio destro, una
pala di Paolo de Matteis e due tele di D.A, Vaccaro; ancora del
de Matteis è un' Ultima Cena nel coro, ai cui lati sono due
quadri (Ecce Homo e Salita al Calvario) di F. de Mura;
sull'altare, del braccio sinistro è un interessante paliotto
dei XVI sec. Il Museo della biblioteca comunale conserva vari
reperti romani e sanniti.
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Appuntamenti
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Tra le
attività di promozione, da non perdere è "l'Agosto
castellano", periodo in cui alle manifestazioni culturali e
sportive si accompagnano sagre e appuntamenti popolari nei quali
vengono valorizzate le tradizioni locali, con particolare
riferimento alla cucina tipica castellana ("cazzarielli"
e fagioli, maccheroni alla chitarra, mostaccioli, ferratelle,
scaglie). |
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