L'Aquila,
il capoluogo della regione abruzzese, situata a 710 m slm, si
stende, parte su un terrazzo alluvionale e parte sul bordo
della conca omonima, alla sinistra del fiume Aterno, bella e
per la posizione del sito topografico, che guarda a oriente
verso il Gran
Sasso e a occidente verso il Sirente, e per lo splendore dei
suoi monumenti architettonici, che si susseguono e si
richiamano, sul filo dei motivi stilistici, nel triangolo
urbano avente per vertici il castello cinquecentesco, la
singolare fontana delle 99 Cannelle e la splendida basilica di
Santa Maria di Collemaggio. Città
di grande cultura e di altrettanto grande gusto della vita, si
impara a conoscerla entrando nei portoni anonimi, violando con
la dovuta discrezione il privato, curiosando nei cortili.
Ecco, i cortili a L'Aquila fanno storia; sapendoli 'leggere'
possono dirvi tutto, o comunque molto, della città; più che
in un ingresso sembra di metter piede nel salotto buono,
quello riservato alle visite di riguardo, alle grandi
occasioni. Vi aspettate da un momento all'altro di vedervi
offrire una guantiera con il rosolio e gli amaretti. Tutto
è perfetto, anche un sasso che altrove stonerebbe lì sta al
posto giusto; tutto è in ordine, tutto è pulito, tutto vi
dice come dovete comportarvi se volete essere il benvenuto in
quella casa. altro segno di alta civiltà; nei cortili
aquilani si può sentire il rumore del silenzio; un silenzio
rotto una volta all'anno da dolcissimi suoni di flauti,
violini e viole d'amore. Giovani musicisti provenienti da ogni
parte del mondo rendono omaggio alla città e ai suoi cortili
con delicati concertini itineranti che rallegrano gli animi.
L'Aquila
è città sommamente musicante; i Solisti Aquilani sono
soltanto la punta dell'iceberg, ma dietro al loro nome cresce
da anni una cultura musicale che fa dell'Aquila una delle
città abruzzesi più ricercate dai musicofoli. Arthur
Rubistein amava questa città che, riconoscente, gli conferì
la cittadinanza onoraria. A
differenza della altre città abruzzesi, l'Aquila non è
antica; ma vetusta si, sa conservare con amore le sue
vestigia. |